Siamo ormai giunti all’anno 2021 ed mi incombe la necessità di aggiornare la galleria di “inesattezze” che continuano ad essere propinate ai lettori in danno della nostra bellissima isola, perciò ho pensato di far seguire un bis (biss) ai precedenti articoli di cui, in calce faremo un riepilogo.
La funzione della pagina fb è quella di diffondere notizie corrette, storie vere ed anche quelle fantastiche, facendo in modo da non confondere i piani e sottolineando, ai nostri cortesi lettori, le evidenze errate.
Fortunatamente oltre alla pagina fb, abbiamo a disposizione anche questo sito, che ormai in molti conoscono deputato a fissare, nella memoria collettiva, le affermazioni e gli articoli che così possono essere nuovamente letti e ricordati a distanza di anni.
Questa volta ci riferiamo ad un articolo della rubrica “DOVE 30” del Corriere della Sera del 27 settembre 2021…. eh, si abbiamo letto bene … proprio del Corriere della Sera, una testata storica del panorama informativo italiano, che ha pubblicato questo articolo:
Dal Corriere della Sera, da un giornale che ha 146 anni non me lo sarei certo aspettato!
Ma il panorama degli strafalcioni non si arresta:
il post è del 2018 in cui la testata on-line del famoso giornale titola un “evento” accaduto a Brindisi.
Sottolineo la didascalia “è Lele, l’asinello albino. “All’Asinara, l’asino bianco è di casa ma qui, a Serranova di Carovigno – spiega la proprietaria Maria Cariello – è davvero una rarità, un evento del tutto eccezionale”.
L’accostamento tra i due animali è del tutto fuorviante perché è raro veder nascere un asinello bianco, ma da qui a confondere un asinello bianco con l’asinello albino dell’Asinara, ce ne passa………
(è di qualche giorno fà la proposta di una marca di birra sarda di finanziamenti v/s sfruttamento pubblicitario dell’immagine dello splendido animale.
Ecologi dell’ultima ora?
21 luglio 2022
Questa volta è l’Unione Sarda che incappa in uno svarione di quelli fenomenali, ce lo segnala, preoccupata una nostra assidua lettrice, la Signora Cristina Parodi.
L’incredibile articolo afferma che nella spiaggia sita in Zona A (di riserva integrale) denominata Sant’Andrea sia possibile la visita saltuaria e di breve durata solo accompagnati dalle guide del Parco
Ed ecco cosa abbiamo postato dopo lo strafalcione:
Attiviamo tutta una serie di segnalazioni e l’articolo viene prontamente modificato.
La storia però non finisce qui, poiché nella tarda serata viene rintracciato quello che, con tutta probabilità, costituisce la genesi, l’origine dello svarione ed è un altro articolo, pubblicato questa volta, nel sito Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (RAS) eccolo:
Ed anche in questo caso compare la scritta “VISITABILE SOLO SE ACCOMPAGNATI da guide del Parco.”
Ma la RAS non si limita alla induzione dei lettori alla violazione dei Regolamenti del Parco, no scrive in differente articolo, questa volta sugli asinelli bianchi……..che “a Foresta Burgos vivono esemplari di asini albini” che incredibilmente sono destinati all’ESTINZIONE!!!! precisamente” ” dato che quelli del Parco Nazionale dell’Asinara sono destinati ad estinguersi vivendo assieme agli asinelli grigi”
La disinformazione operata da questo Ente appare destinata a vette irraggiungibili!!!
Ogni commento, a questo punto, appare superfluo!
Per tutti coloro che, increduli, dubitano delle nostre affermazioni il link interessato è il seguente:
https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/cala-sabina-asinara
e per evitare che le eventuali successive correzioni sollecitate, inducano il lettore in errore, ecco anche le schermate delle due parti menzionate, eccole:
anno 2022
E’ di tutta evidenza che il proverbio che recita: “In questo mondo, non si finisce mai d’imparare” corrisponde alla realtà delle cose.
All’Asinara, come nel resto dell’Isola e della Penisola, questo è il tempo di funghi, ed oggi è il 14 settembre 2022.
Se fate una passeggiata, dopo una pioggia copiosa e rinfrescante, si può assistere alla comparsa dei funghi. Sono funghi di Antunna (Pleurotus eryngii var. ferulae) che crescono nei pressi della famigerata Ferula (Ferula communis L.) di cui abbiamo ampiamente trattato in altra parte di questo sito quando si è parlato approfonditamente dell’asino bianco dell’Asinara.
Nell’immagine che segue, dell’Archivio micologico (www.funghiitaliani.it), si può osservare il fusto della Ferula ormai secco.
Che fosse accertata la presenza dei funghi era un dato pacifico, ma che, insieme ai funghi, spuntassero anche gli “eremi a Elighe Mannu” sinceramente era cosa, finora inedita, quasi come l’esistenza di una Cala Murighessa (trasfigurata).
E’ di tutta evidenza che la nascita dell’Eremo di Elighe Mannu si è “rivelata” dopo un’acqua piovana miracolosa, incessantemente caduta……
Il post che ha dato origine all’aggiornamento degli “strafalcioni 2022” (allegato) è stato opportunamente “schermato” per impedire di risalire facilmente all’autore che può benissimo averlo pubblicato, in assoluta buona fede, il 12 settembre 2022.
Non contento del post del tutto esaustivo, ho proceduto a individuare il complesso sulla cartina di Google maps, che allego con l’indicazione del fabbricato.
A parte ogni battuta, messa in campo solo al fine di stemperare le affermazioni, mi permetto qualche ricordo sparso che mi porta a descrivere brevemente la conformazione dell’agglomerato (diramazione di Case Bianche) sotto la cui “giurisdizione” territoriale ricadeva la “porcilaia” di Elighe Mannu.
Con buona pace dell’estensore dell’estemporaneo post di facebook possiamo dire, a chi ha la bontà di leggere che la vera storia di questo fabbricato è possibile rintracciarla nell’articolo
“Il Monastero dei monaci Camaldolesi” pubblicato in questo sito il 19 settembre 2022.
Di seguito allego due immagini del 2008 pubblicate nel sito regionale SardegnaDigitalLibrary – autore Chiaramida Antonello a cura di Nudda Graziano che hanno per descrizione: “Elighe Mannu. Restauro di Vecchie strutture Asinara”
Orbene le ricerche effettuate non hanno offerto riscontri sulla notizia dell’esistenza di un “eremo” di qualsiasi “ordine monastico” in zona Elighe Mannu in qualsiasi periodo storico.
L’istituzione ex novo di un eremo, per utilizzare un fabbricato (porcilaia) trasformato con risorse pubbliche, non può che far piacere, che quel fabbricato possa essere denominato “chiesetta” non appare però azione consentita se non in un post riservato e personale, non certo in un post pubblico.
La definizione “chiesa” o “chiesetta” che dir si voglia, presuppone tutta una serie di operazioni di tipo amministrativo e liturgico pubbliche che non sono riscontrabili in documenti ufficiali, in nessuna comunicazione, anche ufficiosa, del Parco Nazionale dell’Asinara, del Comune di Porto Torres o della Curia Arcivescovile di Sassari.
Certo che la singolare concomitanza con la notizia diffusa nei giorni scorsi (laRepubblica 18.09.2022) che sulle alture di San Fruttuoso, a Genova, sta chiudendo il famoso Santuario di Nostra Signora del Monte poiché sono rimasti solo quattro frati, potrebbe lasciare interdetti i nostri attenti lettori.
Ma in questa sede abbiamo deciso di riservare la nostra attenzione agli “strafalcioni” ed altri criteri, come la coerenza, ovviamente esulano da questa riserva ……..
(Aggiornamento 20.09.2022)