Gianfranco Massidda
E’ stato uno degli ultimi guardiani del faro “il fanalista dell’Asinara”, l’ammalato per antonomasia dell’isola, sicuramente il primo degli “affetti dal mal d’Asinara” dei nostri tempi.
Conoscete la storia di Levante?
(La storia di una barca, la storia di un uomo)
La linea slanciata di Levante si confondeva con i riccioli dell’onda all’orizzonte e filava leggera, senza apparente sforzo, anche tra i marosi più avversi.
La figlia di Gianfranco, Marina Rita Massidda, scrive sulla sua pagina fb:
“La barca e’ stata costruita nel 1945 dal nonno paterno Guglielmo (detto Mino), residente una vita intera all’Asinara. Il nonno Mino è stato, in tempo di guerra Maresciallo di Marina, poi esercitò la funzione di impiegato postale nell’isola.
Nonno “Mino” costruì e realizzò questa barca di 4 metri e mezzo ricavandola da un tronco di “pino di Corsica” portato dal mare che fu tagliato dai detenuti con una sega a mano. Le coordinate della barca furono realizzate in legno di olivastro stagionato.
Alla barca fu dato il nome di “Levante“.
“Dopo il nonno Mino, anche mio padre continuò a vivere il blù su questa piccola barca sulla quale visse tante vicende emozionanti in un BLU’ infinito e brillante più delle stelle”
Ma la storia di Levante la facciamo raccontare dallo stesso Gianfranco nel breve filmato preceduto dalle parole di Angelo Dedola che lo ha girato: “Questo pomeriggio col nostro amico, (Gianfranco Massidda ndr) considerata mente storica dell’Asinara, mi son fatto raccontare la “vita” di quel guscio di legno, a partire dai salvataggi effettuati, sino ad arrivare alle abbondanti battute di pesca! Ascoltiamolo!
Ringrazio Angelo Dedola, Usai Valter e Marina Rita Massidda per i loro fondamentali contributi. Carlo
Gianfranco è parte di una famiglia che ha fatto la storia dell’isola, una genealogia di cui abbiamo già scritto in questo sito, una famiglia che è vissuta sull’isola dell’Asinara ininterrottamente per 128 anni, sin dal lontano 1888, quando il suo nonno Francesco, originario di Gesturi sposò il 13 febbraio la diciannovenne signorina Anna Marri, di una famiglia di commercianti faentini e si trasferisce nell’isola.
Per la mia vicinanza posso testimoniare l’affetto sincero di Gianfranco per il suo faro di Punta Scorno, della sua minuziosa conoscenza dei fondali dell’isola, la padronanza storica che possiede sulle vicende che hanno interessato l’Asinara nelle differenti epoche, e potremmo spaziare giungendo a dissertare sullo sterminato archivio fotografico.
Passioni che, insieme al carattere risoluto ed al grandissimo amore per il mare, Gianfranco ha trasmesso a Marina Rita.
“Sinceramente avrei voluto leggere sul quotidiano “La Nuova” di oggi questa notizia “Il Sindaco di Porto Torres conferisce un’onorificenza a Gianfranco Massidda il fanalista dell’Asinara”.
A Gianfranco Massidda
Turritano, ultimo guardiano del faro dell’Asinara, memoria storica dell’isola.
Appassionato narratore delle vicende che hanno interessato, nel Novecento, il Golfo dell’Asinara.
Custode di racconti ricchi di particolari e capaci di trasmettere all’ascoltatore un grande amore per l’sola parco e per il suo territorio.
L’Assessore alla Cultura Il Sindaco
Antonella Palmas Sean Cristian Wheeler
non ha lasciato solo le sue passioni
e i suoi ricordi…….
Ricorda ancora di aver inchiodato tutte le finestre del complesso per evitare lo scempio del vento e di aver lasciato all’interno del faro due mobili di pregio realizzati in legno di ginepro, ora le finestre sono state aperte da persone in visita ormai il vento attraversa tutte le stanze del fabbricato.
Il fanalista racconta che aveva dieci anni e che non era al faro quando (alle 15,10 del 09 settembre 1943) assistette all’affondamento della Corazzata Roma, era a Punta Sabina e per lunghi anni, quando l’interesse per la riscoperta della storia dell’Asinara non era poi così vivo, ha sempre indicato le coordinate precise del punto del suo affondamento, ma questa è un’altra storia che merita di essere narrata.
“Quando non c’è vento ed il mare è calmo riesco a vedere anche le campagnole che conducono i turisti su e giù per punta Sabina e se le condizioni sono favorevoli posso addirittura contare il numero di passeggeri che transitano a piedi per la stradina che conduce alla spiaggia…..”
Ringrazio Francesca Amadori che ha consentito la pubblicazione della particolare immagine del Faro di punta Scorno.
AFFETTO PER L’ASINARA
Per coloro che non l’avessero visionato nella pagina fb degli affetti dal mal d’Asinara, ripropongo il breve filmato dell’intervista di Anna Sanna e Davide Mosca del 2010 al Sig. Gianfranco Massidda autorevole memoria storica dell’isola.
Nell’elaborato si possono rilevare anche le intenzioni del Parco Nazionale dell’Asinara enunciate dal Direttore Pierpaolo Congiatu.
Nel filmato Gianfranco Massidda parla del guardiano dell’Asinara….
ovverosia ….. del Faro di Punta Scorno e si può visionare lo stato di alcuni locali del manufatto, purtroppo non in buone condizioni.
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